Falerone – Risultati campagna di scavo a Falerio Picenus

Veduta dall'alto degli scavi della colonia di Falerio Picenus. L'immagine da drone mostra la perimetrazione degli scavi archeologici e i primi rinvenimenti.

Martedì 12 settembre si è svolta, con grande partecipazione di pubblico, la presentazione dei risultati della prima Campagna di scavo, su concessione del Ministero della Cultura, svolta dall’Università di Bologna nell’antica città romana di Falerio Picenus, localizzata in corrispondenza della frazione di Piane di Falerone (FM).

Della città romana sono soprattutto noti i resti monumentali dei grandi edifici pubblici, quali il teatro, l’anfiteatro, le cisterne, il podio del tempio, attualmente ricompresi all’interno del Parco Archeologico di Falerio Picenus. La campagna di scavi di quest’anno rappresenta un parziale punto di approdo di un organico e strutturato progetto di studio e valorizzazione della colonia di Falerio Picenus, partito nel 2020 e formalizzato attraverso una convenzione trilaterale che ha visto partecipi la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Ascoli Piceno, Fermo e Macerata, il Comune di Falerone e il Dipartimento di Storia Culture e Civiltà dell’Alma Mater Studiorum Università di Bologna.

Dopo uno studio sistematico dei dati disponibili dalle esplorazioni precedenti, si è deciso di concentrare l’attenzione nell’area a nord-ovest del teatro romano, dove le immagini satellitari avevano evidenziato la presenza di cropmarks molto marcati che indicavano la presenza di strutture archeologiche.

È quindi stata eseguita una prima fase di indagini non invasive, attraverso drone, georadar e magnetometro, i cui dati, integrati, hanno restituito la configurazione di un intero quartiere pubblico, sepolto nell’area agricola e rimasto finora sconosciuto negli studi sull’impianto urbano della città antica.

La campagna 2023, limitata a due saggi, aveva l’obiettivo principale di verificare le ipotesi formulate sulla base delle informazioni acquisite nella fase precedente, e appurare il grado di attendibilità dei diversi metodi di indagine geofisica, ma contemporaneamente accertare lo stato di conservazione delle strutture, utile alla progettazione delle azioni future. Un saggio è stato aperto in una porzione angolare di una struttura absidata, che si è rivelata essere con certezza un tempio romano, anche grazie all’eccezionale scoperta dei resti dei piani pavimentali con decorazione di pregio in lastre di marmo, che originariamente rivestivano anche le pareti interne dell’aula. Per l’altro sondaggio stratigrafico è stato invece prescelta una porzione contenente strutture murarie con diverse fasi di vita, prospicienti una strada romana basolata, anche questa risultata in eccellente stato di conservazione.

La campagna, organizzata con il supporto del Comune di Falerone, ha visto il coinvolgimento di ricercatori, dottorandi e studenti dell’università di Bologna nonché la partecipazione di studenti universitari residenti nel territorio. I nuovi dati emersi dal complesso di indagini sistematiche non solo rappresentano una scoperta fondamentale per la comprensione dell’impianto urbano della colonia romana, ma aprono una finestra importante sull’entità e la vastità del patrimonio archeologico ancora sepolto nel sottosuolo del Parco Archeologico di Falerio Picenus.