GEP 2025 – EROI D’AMBRA E D’AVORIO IL COFANETTO DA BELMONTE PICENO

Nel 2018 nuove ricerche hanno ripercorso i passi della strabiliante scoperta della necropoli picena di Belmonte Piceno (FM) avvenuta nel 1910: in quei luoghi Innocenzo Dall’Osso scavò alcune fra le più importanti sepolture preromane delle Marche, che portarono alla ribalta internazionale il Museo Archeologico Nazionale e la Civiltà Picena. Dopo più di un secolo la necropoli ha restituito un inedito e prezioso capolavoro: un cofanetto in avorio intarsiato d’ambra, un piccolo manufatto straordinario, unico nel suo genere, che condensa capacità artistiche e artigianali e messaggi figurativi densi di significati da decifrare.

In occasione delle Giornate Europee del Patrimonio la Soprintendenza ABAP AP-FM-MC presenta per la prima volta al pubblico il prezioso cofanetto d’avorio e d’ambra, ospitato per l’occasione nel Salone delle feste del M A N Marche a Palazzo Ferretti (Ancona) grazie alla sinergia istituzionale fra enti del Ministero della Cultura, con l’istituto Palazzo ducale di Urbino-Direzione regionale Musei nazionali Marche.

Il cofanetto sarà visibile fino al 6 gennaio 2026.

Il reperto è stato scoperto nel 2018, sotto la direzione scientifica di Joachim Weidig durante le campagne di ricerca su concessione della ex Soprintendenza ABAP Marche, finanziate dal comune di Belmonte Piceno e dalla Regione Marche. La sepoltura da cui proviene era già stata individuata da Dall’Osso nel 1910, ma, come spesso accadeva all’epoca, i vasi di grandi dimensioni spesso lesionati venivano lasciati sul posto e non recuperati per essere restaurati ed esposti. Proprio alle spalle di un grande vaso in terracotta era celato il cofanetto d’avorio: recuperato con il suo blocco di terreno, è stato portato nei laboratori della ditta Coobec di Spoleto (PG) per procedere con un meticoloso microscavo e con il restauro.

Il cofanetto ha un coperchio con quattro sfingi incise e traforate, con visi e ali d’ambra. Il contenitore invece è realizzato con lastrine di avorio intagliato e inciso, sulle quali sono inserite figure in ambra ricchissime di dettagli incisi sulla superficie retrostante, così da poter essere viste, in origine, attraverso la trasparenza dell’ambra.

Oggi, nonostante il naturale degrado dell’ambra, il sapiente intervento di restauro ha permesso di riportare allo splendore il reperto, fornendo immagini che aprono una nuova pagina sui rapporti fra Piceni, Etruschi e mondo mediterraneo.

Cosa mostrano le diciotto figurine di ambra racchiuse in metope (riquadri) sui lati del cofanetto?

Le immagini della fascia in alto raccontano scene di vita fra figure regali e/o divinità, con momenti di confronto fra personaggi di rango elevato e forse anche riferimenti a una cerimonia matrimoniale.

Nella fascia bassa invece sono rappresentati i fotogrammi di antichi miti e racconti epici: Perseo e Medusa, Aiace che trasporta il corpo senza vita di Achille, Cassandra ai piedi della statua di Atena con re Priamo e Aiace alle sue spalle. Tutte scene dal finale tragico, forse un richiamo alla morte quale fine ultima di tutti, anche degli eroi, come gli accurati studi di Joachim Weidig stanno approfondendo.

 L’evento di presentazione del cofanetto, organizzato in collaborazione istituzionale fra Soprintendenza ABAP AP-FM-MC e Museo Archeologico Nazionale delle Marche (Palazzo ducale di Urbino-Direzione regionale Musei nazionali Marche), sarà inoltre l’occasione per vedere riunite le altre preziose ambre figurate da Belmonte Piceno, in parte già esposte presso il M A N Marche e presso il Museo archeologico nazionale di Ascoli Piceno.

 Il Soprintendente ABAP per le Province di AP-FM-MC afferma: “Dopo un importante lavoro di restauro e di studio, il Cofanetto di Belmonte Piceno viene presentato per la prima volta non solo ai cittadini delle Marche, ma anche alla comunità scientifica nazionale e internazionale, che nei prossimi anni potrà sviluppare ulteriori ricerche e approfondimenti su questo straordinario reperto. Si tratta senza dubbio di uno dei rinvenimenti più significativi avvenuti nelle Marche negli ultimi anni. Per questo, insieme ai Direttore di Palazzo Ducale di Urbino – Direzione regionale Musei nazionali Marche, dott. Luigi Gallo, abbiamo ritenuto opportuno renderlo accessibile e visibile al pubblico presso il Museo Archeologico Nazionale delle Marche, a partire dalle Giornate Europee del Patrimonio. Un ringraziamento particolare va ai funzionari e al personale della Soprintendenza che, dal 2018 a oggi, hanno programmato e portato avanti con competenza le complesse attività di tutela del Cofanetto di Belmonte Piceno, fino al recente rimontaggio concluso nelle scorse settimane.”

Il Direttore regionale Musei nazionali Marche: “La prima presentazione al pubblico di un’opera meravigliosa come il cofanetto da Belmonte Piceno è un momento importante per il patrimonio archeologico marchigiano e nazionale. Tutelare, conservare e valorizzare sono gli obiettivi che il Ministero della Cultura persegue attraverso le diverse strutture che operano sul territorio: ed è proprio la collaborazione fra istituti ministeriali (Palazzo ducale di Urbino-Direzione regionale Musei nazionali Marche e Soprintendenza ABAP AP-MC-FM) che permette di restituire al grande pubblico e alla comunità scientifica questo prezioso frammento di passato, capace di esprimere la potenza di una bellezza senza tempo.

A questo scopo la Direzione regionale Musei nazionali Marche ha messo a disposizione la sede del M A N Marche a Palazzo Ferretti ad Ancona, nella sua funzione di luogo che custodisce e racconta la pluralità delle Marche nell’antichità, per valorizzarne la storia millenaria e per invitare ad andarla a scoprire nei tanti luoghi della cultura diffusi sul territorio.”

 Il Sindaco del comune di Belmonte Piceno, Ivano Bascioni: “Nel 1863, appena dopo l’Unità d’Italia, al Comune di Belmonte fu aggiunto il toponimo “Piceno” per distinguerlo da altri Belmonte sparsi nella nazione. Si potrebbe dire il destino di un nome oppure, per dirla in latino, nomen omen. Successivamente, circa mezzo secolo dopo, nel territorio belmontese è stata rinvenuta una delle più importanti necropoli di epoca picena. Questa la premessa che mi ha motivato nell’intraprendere, con tutti i mezzi e le risorse possibili, un percorso per far diventare Belmonte Piceno un faro nell’archeologia delle Marche. Tante iniziative si sono succedute, ma la più importante è stata la riapertura degli scavi archeologici nel 2018, sempre in collaborazione con la Soprintendenza, dove è emerso il prezioso e unico cofanetto in avorio e ambra. Gli scavi di concessione sono stati finanziati principalmente dal Comune di Belmonte Piceno come ulteriore dimostrazione dell’interesse intorno alla storia dei nostri progenitori. Questo lungo percorso, che non è terminato ma è appena iniziato, ha portato all’esposizione temporanea del prezioso manufatto presso il Museo Archeologico Nazionale delle Marche, per dare l’opportunità di ammirare un unicum emerso grazie a un lavoro caparbio e ostinato del comune che rappresento.

Il programma:

 

Venerdì 26 settembre 2025 – ore 10.30 – Auditorium M A N Marche e Salone delle Feste

Anteprima stampa, interverranno:

Soprintendente ABAP AP-MC-FM – arch. Giovanni Issini

Direttore regionale Musei nazionali Marche – dott. Luigi Gallo

Sindaco di Belmonte Piceno – Ivano Bascioni

Direttore M A N Marche – dott. Diego Voltolini

Direttore scientifico delle ricerche a Belmonte Piceno – dott. Joachim Weidig

 

Giornate Europee del Patrimonio 2025

Sabato 27 settembre 2025 – ore 18.00 – Auditorium M A N Marche e Salone delle Feste

Conferenza pubblica – presentazione del cofanetto di Belmonte Piceno, interverranno:

Direttore M A N Marche – dott. Diego Voltolini

Funzionario archeologo SABAP AP-FM-MC – dott. Francesco Belfiori

Funzionario restauratore-conservatore SABAP AP-FM-MC – dott.ssa Luisiana Randisi

Direttore scientifico delle ricerche a Belmonte Piceno – dott. Joachim Weidig

Gruppo di ricerca dall’Università di Ferrara – il modello 3d del cofanetto

Ingresso gratuito all’auditorium per la conferenza. Accesso al percorso espositivo del M A N Marche e al Salone delle Feste con il cofanetto di Belmonte Piceno dalle 19.30 alle 23.30, al costo simbolico di 1 € per l’apertura serale straordinaria delle Giornate Europee del Patrimonio.