
DENOMINAZIONE: Villa Spada “La Quiete”
COMUNE: Treia (MC)
PROPRIETÀ: Pubblica
IMPORTO TOTALE FINANZIATO: 2.000.000,00 euro
Visita Villa Spada La Quiete
INQUADRAMENTO TERRITORIALE
Il parco di Villa Spada La Quiete è un complesso monumentale di straordinaria importanza, sito poco fuori il centro storico di Treia in direzione sud-est, immerso nel verde su una collina nei pressi della Contrada S. Marco Vecchio. La tenuta è caratterizzata da un articolato sistema di manufatti, giardini e aree verdi che rispecchiano i canoni eclettici tipici del parco ottocentesco. I diversi ambienti configurano quattro ambiti interconnessi: quello della Villa in posizione centrale, il Bosco Cappuccino a sud, custode del Gazebo neogotico e del Padiglione egizio, l’Area d’Ingresso a nord con i Propilei e la Casa del Giardiniere e, infine, la zona dell’Orto pomario a nord-ovest.
CENNI STORICI
Il terreno su cui sorge oggi la tenuta è considerato storicamente un sito importante sin dai tempi precedenti le edificazioni ottocentesche: nonostante non sia stato ancora provato, si presume che, in passato, l’area fosse occupata da un primo insediamento di epoca romana. Ciò che è certo è che nel 1036 il suolo ospitava una Chiesa dedicata a San Savino, di probabile origine longobarda, successivamente inglobata nel volume del Convento cappuccino edificato nel 1578.
Il convento rimase operante fino alle soppressioni napoleoniche del 1810 che stabilirono l’abbandono della struttura conventuale. La tenuta rimase inutilizzata fino al 1812, anno in cui Luigi Angelini di Treia acquistò la proprietà con l’obiettivo di realizzare un “Casino di campagna”. Il magistrato commissionò l’incarico della progettazione della villa al famoso architetto Giuseppe Valadier di cui si conserva uno schizzo autografo che documenta con certezza l’attribuzione dell’intervento.
Il progetto prevedeva la modifica dell’edificio per adattarlo alle tipiche esigenze di una residenza ottocentesca. I lavori durarono fino al 1835, probabilmente in assenza del Valadier, e si concentrarono sulla conformazione volumetrica e sull’aspetto degli interni. Furono così demoliti i locali accessori e aggiunti elementi di pregio architettonico quali il loggiato a due piani, gli avancorpi sul retro, i partiti architettonici lungo i quattro prospetti e la scalinata simmetrica sul fronte; internamente fu inserito un corridoio passante con volta a vela su colonne binate, tipicamente in stile ottocentesco, assieme allo Scalone d’onore ed ad un Salone per le feste, configurando una serie di interventi che prestavano particolare attenzione alla raffinatezza delle finiture.
La tenuta raggiunse il suo massimo splendore grazie all’operato del successivo proprietario, Lavinio de Medici Spada il quale, tra il 1820 e il 1864 circa, commissionò i lavori di sistemazione del parco che conservava ancora l’impianto seicentesco. Trasformò l’intero complesso in un luogo di cultura e svago e fece posizionare una serie di edifici di stampo eclettico negli snodi principali del parco; la tenuta prese così il nome de “La Quiete”, a testimonianza dell’importanza dell’illustre mecenate e della sua visione.
Un estratto dell’Allegato F, datato 1880, del Catasto Gregoriano (1876) mostra l’edificio della Villa nella sua conformazione definitiva mentre la parte nord del parco risultava ancora in via di completamento.
Durante il Novecento il parco ha affrontato un periodo di abbandono che ha compromesso solo limitatamente la conservazione delle tracce e degli elementi originari della tenuta. Ciò è stato possibile soprattutto grazie all’intervento dell’Amministrazione comunale che, dopo gli eventi sismici del 2016, ha investito in numerose operazioni di recupero e valorizzazione.
- Villa Spada La Quiete - Piazza principale.
- Villa Spada La Quiete - Disegno di G. Valadier.
- Villa Spada La Quiete - Propilei, anni '80. Foto SIRPAC marche.
- Villa Spada La Quieta - Casa del Giardiniere. Foto SIRPAC marche.
- Villa Spada La Quiete - Il Giardino intorno agli anni 30'.
STATO DI FATTO
I recenti lavori promossi dal Comune di Treia sono stati per lo più interventi localizzati, come il restauro di due dei quattro Propilei, delle arcate prospicienti la Casa del Giardiniere, della fontana fronte villa e del corrispondente muro di sostruzione, oltre al recupero del disegno originario dell’atrio e l’installazione di un nuovo impianto di illuminazione che interessa parte del parco.
Attualmente, in tutti e quattro gli ambiti, i sistemi compositivi di base, quali quello delle mura, architettonico e del parco, pur versando in uno stato generale di degrado, conservano ancora la loro configurazione originaria, anche grazie alle procedure di manutenzione avviate dalla pubblica amministrazione.
Nel corso del tempo il sistema di mura e le sostruzioni sono state interessate da limitati crolli, consolidati grazie agli investimenti comunali. Oggi lo stato di conservazione di questi manufatti non è omogeneo, principalmente mediocre e cambia in base alle zone a cui si fa riferimento; questa condizione è causata soprattutto dall’inadeguato collegamento tra i paramenti murari e dal materiale con cui sono state realizzate alcune parti del sistema, in particolare quelle in pietra arenaria che risulta scarsamente consolidata e soggetta ad importanti fenomeni di erosione.
Tutti gli edifici e gli apparati decorativi, pur visibilmente degradati e con importanti danneggiamenti, restano sostanzialmente integri nella loro originaria configurazione architettonica, come il Gazebo neogotico, in pessimo stato già prima degli eventi sismici del 2016; il recente aggravamento delle condizioni di stabilità ha reso necessario intervenire attraverso la messa in sicurezza per eliminare il rischio di crolli.
Anche la componente vegetale, in passato, è stata interessata da operazioni di manutenzione che hanno permesso di salvaguardare i caratteri, le geometrie e le principali alberature che definiscono i quattro ambiti del parco: si sono conservati infatti il disegno di viali e aiuole dell’ambito di ingresso, i modelli dei parterre fronte e retro villa, le quinte verdi dei lecci, i cedri secolari affiancati alla villa, i pini marittimi che inquadrano il belvedere, la geometria dei viali del bosco che ricalcano le sistemazioni presenti già all’epoca del convento e tutta una serie di sistemazioni minute dei viali e dei percorsi quali cordoli perimetrali e scale.
OBIETTIVI E AZIONI PROGETTUALI
Il progetto si inserisce quindi all’interno di un quadro di operazioni più ampio con la finalità concreta di completare, in modo unitario e sistematico, gli interventi previsti e lo fa articolando le azioni nelle quattro componenti previste dal bando promosso dal PNRR: vegetale, architettonica, impiantistica e sicurezza-accessibilità. Gli obiettivi principali sono volti a recuperare il disegno storico del parco ed a ripristinare le geometrie del verde seguendo i principi dettati dalla Carta dei Giardini Storici.
Componente Vegetale
Le ricostruzioni del disegno dei giardini sono state basate sulla documentazione storica e cartografica che ha influenzato le scelte di progetto volte a garantire la conservazione delle varietà ornamentali storicamente coltivate nel parco e il recupero del germoplasma delle specie autoctone, con particolare riferimento alle piante da frutto da collocare nel Pomario. Le piante ornamentali sono state selezionate per produrre un complessivo ripristino ecologico del parco in modo da creare un habitat attrattivo per avifauna, entomofauna e insetti pronubi.
- Villa Spada La Quiete - Sistemazione del verde nel parco storico
- Villa Spada La Quiete - Dettaglio Orto Pomario
- Villa Spada La Quiete - Dettaglio Roseto retro Villa
Componente Architettonica
Sul piano architettonico l’intenzione è di avviare operazioni di restauro conservativo dei corpi architettonici presenti nel giardino parallelamente al consolidamento delle mura e delle sostruzioni in modo da confermare le geometrie del parco, compresi il disegno dei viali, le pavimentazioni, i cordoli e le rampe di scale.
Componente impiantistica
Il progetto propone interventi di modifica e sostituzione degli impianti ormai antiquati attraverso disposizioni che seguono i principi di compatibilità, reversibilità e intervento minimo, privilegiando soluzioni a basso impatto e che riducano le interferenze con le preesistenze. Oltre al completamento dell’impianto di illuminazione che prevede l’installazione di corpi illuminanti capaci di diminuire l’inquinamento luminoso e i suoi effetti, il progetto punta all’ottimizzazione della risorsa idrica: la predisposizione di linee di raccolta delle acque meteoriche provenienti dagli edifici procederà in parallelo con la realizzazione di un impianto di distribuzione automatizzato, con sistema ad ala gocciolante e sensori a pioggia che richiede una bassa manutenzione nel tempo.
Sicurezza e accessibilità
La sicurezza è garantita in ogni ambiente della tenuta, ponendo particolare attenzione alle necessità di coloro che hanno limitata capacità motoria e sensoriale, senza dimenticare la compatibilità degli interventi con l’esigenza di conservazione del contesto storico ed ambientale: tra le intenzioni progettuali si prevedono la realizzazione degli spazi di fruizione con misure, dimensioni e materiali consoni ad un agile utilizzo e l’installazione di supporti informativi che raccontino la storia del parco e delle architetture infografica tattile con testi in braille e visite guidate da supporti audio visivi con traduzione in LIS.